Milano, 21 ottobre 1938
Georg Pinette
via Guerrini 1
Milano
Illustrissimo Signor Schulz,
ho ricevuto entrambe le Sue lettere del 4 e del 19 settembre e La prego di perdonarmi se solo ora Le rispondo. Il ritardo è dovuto al fatto che desideravo comunicarLe possibilmente qualcosa di concreto in merito ai miei sforzi relativi alla pubblicazione della Sua opera.
Purtroppo neppure oggi sono in grado di darLe notizie favorevoli. Ho tentato di interessare a Lei vari editori del posto, fra gli altri le case editrici che Le saranno probabilmente note: Bompiani, Hoepli, Mondadori, alle quali ho sottoposto la Sua lettura. L’impressione che ne hanno ricavato non è stata purtroppo tale da aspettarsi un successo commerciale del libro. Ed è proprio questo di cui si tratta, considerata la scarsa disponibilità alla lettura del pubblico locale. La situazione sarebbe probabilmente più favorevole se esistesse già una traduzione del Suo libro; nessun editore si assumerebbe il rischio di accollarsi la versione italiana in base alla versione originale.
Già in precedenza ero a conoscenza di tutto questo, ma desideravo perlomeno fare un tentativo, dato che tanto caldamente la dott.ssa Chazin mi aveva raccomandato la Sua opera.
In ogni caso La ringrazio per l’incomodo che si è dato nel redigere la Lettura e Le sarei grato se volesse tenermi informato della Sua attività artistica, specialmente nel caso che qualcuno si incaricasse di tradurre qualche Suo libro in un’altra lingua. In tal caso forse esisterebbero migliori prospettive per una traduzione in lingua italiana.
La saluto cortesemente e mi accomiato con profondo rispetto
Georg Pinette
(chi era Bruno Schulz)